Milano è sempre stata una città vivace, anticipatrice di avanguardie, mode e stili.
È la città che attorno al ’500 ha dato vita al PANETTONE, il dolce artigianale e tradizionale immancabile sulle tavole degli italiani.
Ma non solo in Italia, in tutto il mondo.
Questo fu possibile grazie a Giuseppe Baj, pasticcere milanese specializzato nella confetteria e nella realizzazione del Panettone.
Giuseppe Baj aprì uno stabilimento a forza idraulica e a vapore in Piazza del Duomo a Milano (dove oggi sorge il cinema Odeon) e fu tra l’altro detentore di un curioso primato: la Confetteria Baj fu il primo edificio europeo alimentato ad energia elettrica sulla base di un progetto di Edison.
Il Panettone milanese diventò così un dolce prodotto e commercializzato su larga scala a livello mondiale.
Il tutto accompagnato da pregiatissime confezioni a forma di cappelliera e promosso da pubblicità, libretti e cartoline realizzate in cromolitografia.
Il Panettone Baj è un dolce con ben 250 anni di storia (dal 1768) ed un legame storico con Filippo Tomaso Marinetti, il fondatore del Futurismo.
Marinetti era infatti un cliente fisso ed affezionato della rinomata Confetteria Baj.
Il poeta frequentava spesso la Confetteria Baj (luogo amato dai letterati e dagli intellettuali dell’epoca) e, per Natale, era sua abitudine regalare ad amici e collaboratori il panettone Baj allegando delle copie della sua rivista Poesia.
Dalle pagine del suo libro “La grande Milano tradizionale e futurista” Marinetti afferma:
“Uso compensare con disegni di Sacchetti (Illustratore della rivista “Poesia”) e panettoni i doni della fantasia. Sono ordinati nelle pasticcerie San Babila e Baj e partono per le città del mondo sì voluminosi numeri di “Poesia” impacchettati sul letto della mia camera ingombra di quadri ritagli di giornale e fotografie amorose”.
Il panettone fu l’alimento indicato da Marinetti per sostituire la pastasciutta, colpevole di procurare negli assuefatti consumatori «fiacchezza, pessimismo, inattività nostalgica e neutralismo… una palla e un rudere che gli italiani portano nello stomaco come ergastolani o archeologi».
Marinetti suggeriva di effettuarne la lievitazione a bordo di un velivolo Caproni, su lago di Como.
Oltre a Marinetti, numerosi gli artisti, i musicisti e i letterati che frequentavano la Confetteria Baj, citandola in molte loro opere, come ad esempio Raffaele Calzini, Giorgio Bolza e Emilio De Marchi.
Quella dei Baj è una storia importante, affascinante, ricca di gusto, arte e cultura.
Il Panettone Baj è un prodotto unico che per quasi 100 anni dopo la Prima Grande Guerra non si è potuto più degustare.
Ma fortunatamente l’archivio storico della Confetteria non è andato perduto.
Da qui l’idea di Cesare e Tomaso Baj (due diretti pronipoti di Giuseppe Baj) che grazie alla loro imprenditorialità, creatività e passione hanno riportato sul mercato il Panettone Baj.
Infatti, dal 2016 la produzione dello storico e celebre panettone Baj di Milano è ripartita a pieno regime garantendo un prodotto che unisce il passato alla modernità.
Oggi come allora, il panettone Baj è caratterizzato da:
– forma bassa e tonda;
– preparazione con lievito madre centenario e canditi freschi semicanditi a freddo
– impasto senza conservanti o additivi
– lievitazione lenta di 48 ore
– confezionamento con incarto a mano e libretto storico abbinato
“Il panettone più celebre di Milano” – così come è stato definito da Gambero Rosso – è pronto per stupire di nuovo, regalando una nuova (ma anche molto antica) eccellenza italiana al mondo.
Cosa aspetti?
Riassapora il gusto del passato e dell’artigianalità con i prodotti Baj…
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