VINCENZO SCHIAVIO è in mostra a Como "Tra divisionismo e realismo"

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Inaugurata a Como la mostra del pittore divisionista Vincenzo Schiavo, artista autodidatta comasco che ritrae il paesaggio con anima di poeta. Con la sua rassegna “Tra divisionismo e realismo”, scaviamo nel suo percorso artistico con un appuntamento al Broletto e alla Pinacoteca.

Como celebra l’artista in due sedi: il Broletto e la Pinacoteca civica

Como celebra l’artista Vincenzo Schiavio aprendo la sua mostra “Tra divisionismo e realismo” al Broletto, nella meravigliosa Piazza Duomo.
La mostra sarà esposta dal 9 Ottobre al 5 Dicembre 2021 e conterrà un assortimento di 60 opere dell’artista comasco.
La rassegna si terrà nel salone espositivo al primo piano, pertanto traccerà l’intera evoluzione artistica del pittore, dai primi decenni fino agli anni ‘50 del ‘900.

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Contemporaneamente alla rassegna del Broletto, nello spazio Campo quadro della Pinacoteca, verranno messe in mostra le opere che fanno parte della collezione della Pinacoteca, selezionate accuratamente e mai esposte prima.
La mostra e il catalogo saranno curati da Giorgio Taroni e l’obiettivo comune è quello di apprezzare la sensibilità artistica del pittore e diffondere la sua arte anche fuori dalla sua città di origine.

L’assessore alla Cultura Livia Cioffi commenta così l’apertura della nuova esposizione di Schiavio: «Sono soddisfatta di aver acceso nuovamente le luci del Broletto con un’eccellenza comasca quale Miniartexil e pertanto proseguito ancora con un artista del territorio di particolare interesse. A Schiavio tra l’altro sono particolarmente legata perché originario di Veleso, un piccolo comune della provincia di Como del quale sono stata sindaco dal 2016 al 2021. In questi anni ho avuto modo di conoscere il suo percorso e di apprezzare la sua particolare sensibilità».

Vita e arte di Vincenzo Schiavio

Vincenzo Schiavio nasce a Gorla di Veleso (Como) il 19 Luglio 1888.
A seguito della morte del padre nel 1902, abbandona gli studi per mantenere la famiglia cominciando così la sua carriera artistica.
Da considerarsi autodidatta, segue la tecnica divisionista e tratta con precisione il paesaggio che ritrae con anima di poeta.
Nel 1919 stabilisce il suo studio a Como, in Via Dottesio. Partecipa a numerose esposizioni personali e collettive: la “Mostra dei pittori ex combattenti” al Salone Broletto nel 1923, l’“Esposizione Nazionale d’Arte Moderna” nel 1927, la “Mostra di artisti comaschi” a favore della Colonia Dux nel 1929.
In seguito al matrimonio con Rachele Molinari, raggiunge una stabilità economica che gli permette di dedicarsi interamente alla pittura.

Negli anni successivi, la sua pittura acquisisce uno stampo personale importante. Espone al Broletto nel 1935, alla III Biennale di Brera, alla Permanente di Milano e alla Promotrice di Torino, oltre che in numerose mostre del Sindacato fascista di Belle Arti.
Negli anni Quaranta vediamo un’evoluzione del suo stile pittorico verso un maggior realismo grazie ai contatti con Donato Frisia e Arturo Tosi. Negli anni successivi partecipa a importanti esposizioni, quali la XXV Biennale di Venezia del 1950 e la VI Quadriennale di Roma del 1951/1952 e di nuovo la XXVII Biennale nel 1954.
Muore il 9 settembre 1954 a Como, in un momento in cui la sua fama oltrepassava i confini del lago di Como.