Halloween si avvicina e noi di Comolake.com abbiamo pensato di prepararvi un articolo con alcune leggende misteriose (e anche un po’ paurose) del Lago di Como e provincia… siete pronti a leggerle?
CASTELLO DEL BARADELLO
Forse non tutti lo sanno ma la cripta del maniero fu adibita a stanza delle torture, specialmente per coloro che erano accusati di stregoneria.
In particolare, la Torre del Baradello è legata alle vicende del suo illustre prigioniero Napoleone Torriani.
Si narra che nel 1277 nella battaglia di Desio tra Torriani e Visconti, i primi vengono sconfitti e il comandante condottiero Napo Torriani, venne imprigionato ed appeso in una gabbia esposta a tutte le intemperie.
Dopo 18 mesi di prigionia si suicidò fracassandosi la testa contro le sbarre nel 1278.
La leggenda vuole che il suo fantasma si aggiri ancora agonizzante tra le mura della torre…
Che dite, facciamo una visita serale al Baradello per far due chiacchere con Napoleone Torriani?
VILLA PLINIANA A COMO
La leggenda narra del primo proprietario della Villa, il governatore di Como – Giovanni Anguissola – tormentato dal fantasma del Farnese, duca di Parma e Piacenza che aveva ucciso durante una congiura. Il fantasma del Farnese infatti, si presentava durante la notte al portoncino a lago, lanciando lo stesso urlo di quando fu trafitto dai pugnali.
Il fantasma perseguitò il conte tutte le notti finché Anguissola cercò di catturarlo e, nel farlo, scivolò nell’abisso delle acque da dove si dice non sia mai più risalito…
Brrrr che freddino il Lago di Como, niente tuffi per stasera, no?
IL MASSO DEL BOIA, GERMASINO
Nei pressi della Croce di Germasino vi è un grosso sasso denominato MASSO DEL BOIA, dalle cui cavità, appoggiando l’orecchio, è possibile udire tuttora dei rumori strani ed inquietanti che la leggenda vuole arrivino dagli inferi.
Perché Boia? Direte voi. Ve lo spieghiamo subito: BOIA sta per DIAVOLO, secondo la leggenda che aleggia intorno al masso.
Si narra che il masso dapprima fosse collocato più a valle all’altezza della Bocchetta e che proprio il Diavolo ne cambiò la “location”.
Ecco la leggenda: quando il masso era nella sua originaria posizione, il Diavolo si divertiva ad osservare e seminare discordia tra gli allevatori di Germasino e quelli di Stazzona in merito ai confini del pascolo. Il don del paese, visti i continui litigi, intuì la presenza del Diavolo e decise di benedire la zona. Di conseguenza il Diavolo, irritato dal gesto, sferrò un forte pugno al masso facendolo arrivare alla Croce di Germasino, creando una cavità da cui si può udire il chiasso degli inferi…
Se vi siete sempre posti la domanda su come potrebbe essere la “baldoria” dell’inferno… vi consigliamo quest”escursione curiosa per udirne i rumori, che dite?
LA GHITA DI MOLTRASIO
Ghita era una giovane casta e pura di Moltrasio, sempre pronta a dare una mano al prossimo e devota. Una ragazza modello, insomma.
Una sera d’inverno Ghita, dopo una commisione portata a termine per conto dei suoi genitori, stava rientrando a Moltrasio da Cernobbio costeggiando il lago quando venne aggredita da un contrabbandiere con malvagie intenzioni.
Ghita cercò in tutti i modi di liberarsi da quel potente e turpe abbraccio, finché riuscì a portare l’aggressore sull’orlo di un precipizio e, invocata la Madonna, si gettò giù, trascinando con sè il violentatore.
Il malintenzionato solo allora mollò la presa sulla giovane e precipitò: di lui non si seppe più nulla.
La giovane vergine, invece, si salvò per miracolo perché le sue vesti s’impigliarono in alcuni cespugli di rovo.
La leggenda narra che, nelle notti senza luna fra Cernobbio e Moltrasio, è possibile intravedere una fiamma errare lungo quel costone: è l’anima dannata del malintenzionato che volle perseguitare la povera Ghita.
FONTI:
LIBRO: I ME’ NONI I ME DISEVEN… Leggende e storie dell’Alto Lario e dintorni di Gianpiero Riva edito Lariologo
LIBRO: LEGGENDE E STORIE COMASCHE di Daniele Carozzi edito Biblioteca Lombarda MERAVIGLI
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