Dal 19 marzo al 29 maggio le Porte di Villa Olmo a Como si apriranno ad “ASTRATTE”, la mostra dedicata alle donne e all’astrazione nell’arte 1930-2000. L’inaugurazione dell’esposizione è fissata per il 18 marzo alle ore 17:00. “ASTRATTE: Donne e astrazione in Italia 1930-2000” è una mostra organizzata dal comune di Como, sotto la cura e supervisione di Elena di Raddo.
Le sale settecentesche diventano la cornice perfetta per riscoprire artiste spesso dimenticate e sottovalutate all’interno della storia dell’arte e delle avanguardie. Una storia questa “a trazione maschile”, soprattutto nella prima parte del ‘900. Un’occasione dunque per dare seguito ad una preziosa riscoperta di artiste di cui troppo spesso si è smarrita la memoria. Per la curatrice la mostra assume un significato di rivincita. Una ripresa di coscienza di un’arte femminile caduta nell’oblio per troppo tempo, ma che da vent’anni a questa parte si ritaglia sempre più spesso un ruolo centrale nel panorama artistico.
«Si tratta di una forma di restituzione – raccontava la curatrice – perché l’arte, quando è creata da donne, come avviene in altri campi, viene meno considerata: basti pensare che opere firmate da un’artista [n.d.r Uomo] hanno spesso quotazioni inferiori da quelle firmate da un artista [n.d.r Donna]».
ASTRATTE: LA MOSTRA
Il percorso espositivo considera in primis le artiste che hanno avuto un legame con il territorio comasco, ma senza limitarsi ad esse. Si allargherà dunque l’orizzonte su tutte le altre protagoniste dell’arte italiana del ‘900 e dei primissimi anni 2000. Sarà dunque un viaggio tra le diverse correnti dell’astrazione, da quella geometrica quella informale, fino ad arrivare alla pittura analitica e all’analisi post-pittorica.
LE SEZIONI
L’esposizione vede una suddivisione diverse sezioni, le quali verranno inaugurate dalla parte delle Pioniere, con artiste come Carla Badiali, Cordelia Cattaneo, Giannina Censi, Bice Lazzari, Regina e Carla Prina.
Con con la sezione Segno/Scrittura si darà spazio al libero fluire delle linee e delle forme all’interno dello spazio mentale dell’artista. Potremmo ammirare opere di artiste come Carla Accardi, Irma Blank e Betty Danon, in nome del rinnovamento e del ripensamento del linguaggio artistico.
Con Nathalie du Pasquier, Chung Eun-Mo, Fernanda Fedi, Tilde Poli, Carol Rama e Fausta Squatriti ci muoveremo dunque verso la sezione Geometrie. Parliamo infatti di artiste che hanno rinnovato l’astrazione grazie all’utilizzo della matematica e delle sue formule (e forme).
La sezione Materia sarà invece dedicata all’esplorazione dei materiali, da pigmenti (si pensi alle opere di Luisa Albertini o Mirella Saluzzo) fino all’acciaio e ai materiali naturali.
Nella sezione Mediazione/Concetto le opere di Mirella Bentivoglio, Alessandra Bonelli e Franca Ghitti ci riportano ad una dimensione introspettiva, riflettendo sulle conseguenze delle avanguardie.
Grazie a Corpo/Azione/Re-Azione ci si muoverà verso nuove modalità di realizzazione, osservando le opere di Carmengloria Morales e Maria Morganti.
L’ultima sezione, Spazio/Luce, ci mostra come l’astrazione è ormai diventata un aspetto determinante se non distintivo e caratteristico delle modernità artistica. La riflessione ci verrà suggerita grazie ad artiste come Alice Cattaneo, Sonia Costantini, Dadamaino e Paola Di Bello
La mostra di Villa Olmo avrà un’appendice presso la Pinacoteca Civica di Como, la culla perfetta per l’esposizione di un’opera di Nanda Vigo in prestito dall’archivio nandù Vigo di Milano.
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